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venerdì 26 novembre 2021

Sulle scuole lucchesi una Provincia di Lucca, lumaca

La situazione delle nostre scuole amministrate dalla Provincia di Lucca è veramente deplorevole.

Il Paladini e il Civitali abbandonati in stretti container, nei pressi dell’area ospedaliera, ormai da più di quattro anni.

Promesse di intervento sempre mancate, procedure a tempo di lumaca, palese disinteresse della situazione in cui gli studenti vivono il loro impegno scolastico, gli insegnanti e gli assistenti il loro lavoro.

Classi strapiene, sostegno approssimativo causa la mancanza di locali, sempre e solo promesse di intervento.

Anche le altre scuole della Provincia non vivono certamente situazioni migliori, basti pensare alla situazione delle scienze motorie, ferma da tempo, per mancanza di bus per il trasporto nelle strutture sportive esterne, per mancanza di una palestra presso l'edificio scolastico

Tanti grandi e piccoli problemi mai affrontati con determinazione, sempre rinviati, conditi dalle solite promesse mai realizzate ed alla fine a rimetterci sono i nostri alunni e studenti ed ancor più i tanti ragazzi con disabilità che frequentano le nostre malmesse scuole lucchesi.

Italia Viva comprende e condivide le proteste degli studenti lucchesi e farà il possibile perché con il prossimo rinnovo del Consiglio Provinciale, i responsabili politici di questa gestione deficitaria siano rimossi dai loro incarichi, per dare spazio a amministratori competenti e disponibili a operare con rapidità e coraggio nell’interesse della scuola pubblica lucchese.

Italia Viva Lucca e i suoi Territori

Riformisti per Lucca Viva



 

  

 

 

 

 

 

 

lunedì 15 novembre 2021

Giornalismo populista o giornalisti populisti?

La crisi irreversibile in cui si sta dibattendo la stampa italiana, con perdite di migliaia e migliaia di copie vendute ogni anno è come un gatto che si mangia la coda:

Più perde lettori più diventa becera e populista nel tentativo di recuperarli, e così facendo invece continua a perdere lettori, quelli buoni, che amavano la buona stampa, obiettiva anche se di parte, seria e ponderata.

Anche qui il Populismo, sembra pagare, ma non paga mai.

Il dibattito su La 7 con Matteo Renzi è un esempio palese di quanto sia caduto in basso il giornalismo italiano.

Passi per Travaglio da anni direttore di un giornale scandalistico e populista, sponsor del movimento di Grillo, populista per eccellenza, che ha messo in scena il suo consueto personaggio da avanspettacolo, ma vedere i comportamenti della Gruber e del Direttore Giannini ha fatto veramente cadere le braccia.

Giannini è il direttore della Stampa, una dei più antichi, importanti e autorevoli quotidiani nazionali che ha visto come direttori o firme illustri alcuni dei più grandi giornalisti italiani: da Luigi Einaudi a Curzio Malaparte, da Alberto Ronchey a Alessandro Galante Garrone, da Norberto Bobbio a Arrigo Levi, da Enzo Biagi a Paolo Mieli, Ezio Mauro e molti altri ancora.

Vedere un Direttore della Stampa scadere a domande tipicamente populiste con un leader nazionale di partito è già difficile da comprendere, ma vedere il Direttore Giannini mentire spudoratamente, più volte, nonostante Renzi lo avesse avvisato che avrebbe pubblicato documenti inequivocabili delle sue menzogne, fa veramente pena.

E’ questo il Direttore di uno dei più grandi giornali italiani?

Non si offendono così centinaia di migliaia di lettori della Stampa, ma anche di tutta Italia?

Credo che Direttori come Ronchey o Levi, incappati in una situazione come questa, si sarebbero immediatamente dimessi.

Ogni ora che Giannini rimane ancorato al suo seggiolone di Direttore è una coltellata al prestigio del suo giornale e alla categoria dei giornalisti.

Un particolare giudizio va dato a Lilly Gruber, già Parlamentare Europeo PD, che dimenticando ogni etica professionale che imporrebbe almeno un minimo di terzietà come giornalista conduttrice del programma, si è sfacciatamente e livorosamente schierata con Travaglio nel cercare di colpire e infamare Matteo Renzi, con l’unico risultato di fare una figura pellegrina e di rischiare un malore per la bile repressa. D’altronde la Gruber fa parte di quelli intellettuali di sinistra “capalbiana” da salotto che, come diceva Giorgio Gaber, amano i poveri ma passano le vacanze sullo yacht…. di De Benedetti!

Alberto Baccini Italia viva Lucca

Francesco Colucci Riformisti



 

 

 

 

 

domenica 7 novembre 2021

Tagetik: le proposte di Italia Viva

Tagetik è una impresa, nata dalla genialità lucchese, ora di proprietà di una multinazionale straniera che si occupa, con successo, di nuove tecnologie, dando lavoro a qualche centinaio di persone, alla ricerca di una nuova e più ampia sede, nel centro-storico di Lucca.

Il fallimento dell’accordo fra Comune e Fondazione, la rinuncia di quest’ultima al progetto Coima, affondato dalla impreparazione e indecisione delle Giunta Tambellini, rischia di vanificare le aspettative dell’azienda.

La Giunta Tambellini, per rimediare al danno fatto, ha lanciato un bando per la vendita, attraverso gara pubblica, di una parte della Manifattura, nella convinzione, pubblicamente e pomposamente annunciata, che la Fondazione CRLucca avrebbe utilizzato, per ristrutturare e dare una nuova sede alla Tagetik.

Lo stizzito rifiuto della Fondazione a utilizzare, come ripiego, questa vendita improvvisata e già contestata da molti, impone alla sconfessata Giunta Tambellini, di revocare la gara per vendita di parte della Manifattura e di attivarsi per dare una risposta concreta alle esigenze poste da Tagetik, con una azione diretta.

Riuscire a collocare questa azienda nel centro storico è certamente una priorità per la rivitalizzazione dello stesso, che Italia Viva auspica da molto tempo, anche attraverso un massiccio “social housing” per giovani coppie e anziani.

La Giunta Tambellini deve avere il coraggio di gestire una azione diretta sulla Manifattura o su un altro degli immobili di sua proprietà, per dare una risposta concreta a Tagetik, per una sua sede nel centro storico, che noi, auspichiamo.

Ove non lo facesse, Italia Viva ritiene opportuno rinnovare la proposta, per l’utilizzo del grande immobile da ristrutturare nell’area del Polo Tecnologico, nella disponibilità della Camera di Commercio,

La Camera di Commercio potrebbe restaurare l’immobile, in accordo con Tagetik, per darlo alla stessa, in affitto agevolato.

Aggiungere nell’area del Polo, una importante azienda impegnata in attività tecnologiche innovative ci sembrerebbe una ottima cosa, giustamente da incentivare.

Italia Viva, ritiene che dare sviluppo e sostegno al Polo Tecnologico dovrà essere uno dei punti programmatici qualificanti anche per il nuovo Sindaco, espressione del Terzo Polo Riformista, che sosterremo nelle elezioni del 2022.

Italia Viva di Lucca e i suoi Territori.

Riformisti per Lucca Viva



 

 

 

giovedì 4 novembre 2021

Manifattura Tabacchi: gli errori della Giunta Tambellini e del PD locale, fanno tremare anche la Fondazione CRLucca

 La Fondazione CRLucca ha ricevuto, in ottobre, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, una lettera di più di dieci pagine in cui si chiedono informazioni e si sollevano riserve, sia sull’operazione “Lucca Solare” che sulla Manifattura Tabacchi.

La Fondazione per portare avanti l’operazione della Manifattura sud, concordata a suo tempo con la Giunta Tambellini, aveva creato un Fondo chiuso, amministrato in maniera fiduciaria e senza vincoli dal Coima, che per questo riceve dalla Fondazione 330.000 euro l’anno, dal 2019.

Un onere per la Fondazione di circa un milione di euro ad oggi, senza che l’operazione, concordata con il Comune, sia neppure partita.

Buona parte della responsabilità è certamente della Giunta Tambellini, che ha garantito, due anni fa, che l’operazione Manifattura sarebbe stata portata a termine velocemente, modificando anche lo strumento urbanistico, per agevolarla.

Tutte queste vicende hanno visto il sostegno pubblico, pieno e tronfio del PD locale.

Di fronte alle giuste argomentazioni giuridiche del Comitato Salviamo la Manifattura, la Giunta Tambellini si tirata indietro lasciando la Fondazione CRLucca in mezzo al guado, dopo due anni di promesse e trattative.

Per cercare di mettere una pezza sugli errori compiuti, la Giunta Tambellini ha deciso di vendere una parte della Manifattura, quella di più di valore, alla Fondazione stessa, passando attraverso una gara pubblica, a prezzi non di mercato.

Grave che una Giunta di sinistra abbia deciso di ignorare le 1400 firme depositate in Regione, raccolte in venti giorni, sostenute anche da noi, per avviare un percorso partecipativo, che la legge regionale prevede, disciplinando i comportamenti che i Comuni debbono tenere.

Il Comune di Lucca è totalmente inadempiente alla legge e il PD tace.

La gara indetta dal Comune suscita molte perplessità giuridiche e morali sia per i contenuti del bando, ma anche per le dichiarazioni pubbliche di esponenti della Giunta Tambellini e del PD locale che parlano apertamente di vendita alla Fondazione.

Lo sanno che con una gara pubblica in corso esiste il reato di turbativa d’asta?

Ormai la Manifattura è una bomba inesplosa e più ci si incaponisce a trovare soluzioni riparatorie più si rischia di vederla esplodere, facendo danni collaterali all’interra comunità lucchese e alla stessa Fondazione.

A suo tempo i Riformisti chiesero, pacatamente, di rinviare il tutto di un anno, in maniera che i tecnici avessero il tempo di approfondire tutti gli aspetti giuridici della complessa vicenda e lasciare una decisione, così rilevante, al nuovo Sindaco e alla nuova Giunta.

Decisioni così importanti per la città non possono essere prese in campagna elettorale, con un Sindaco in via di pensionamento e dove la speculazione politica elettorale prevale, sull’interesse dei cittadini lucchesi.

Noi siamo perché la Manifattura sia restaurata, anche per lotti, ma con un iniziale progetto complessivo di programmazione urbanistica che veda l’utilizzo della legge regionale, sul percorso partecipativo.

Il restauro e l’utilizzo di parti della Manifattura possono e devono essere realizzati, anche con l’apporto di aziende e capitali privati compresa la stessa Fondazione, ma utilizzando l’istituto della “Concessione poliennale”, mantenendo al Comune la proprietà dell’area.

Italia Viva di Lucca e i suoi Territori

Riformisti x Lucca Viva



 

 

 

   

 

 

lunedì 1 novembre 2021

Italia Viva Lucca su ddl Zan

Aver sentito Romano Prodi, non certo un renziano, affermare che il ddl Zan “si poteva salvare: hanno cercato l’incidente” mi ha riempito d’orgoglio.

Orgoglio di essere di Italia Viva e per Matteo Renzi, che porta sempre nella discussione politica, intelligenza e idee ragionate.

Sentire ancora Prodi dire: “sarebbe stato molto facile fare piccole modifiche, anche verbali, ma si è voluto strumentalizzare il tutto” e ancora “Col voto segreto si voleva creare “l’incidente” e l’incidente c’è stato”.

Secondo Prodi la volontà di trattare in Letta non c’è mai stata, irremovibile ad ogni modifica, ha scelto una prova di forza che se vinta era una medaglia se persa l’occasione per attaccare strumentalmente Renzi e Italia Viva.

I 12 senatori di Italia Viva con in testa la senatrice Bellanova hanno votato compatti contro la tagliola e si sono dichiarati contrari la voto segreto.

Letta, per odio personale, ha deciso che il colpevole era Matteo Renzi e i suoi si sono adeguati.

Una buona parte del PD, ha cavalcato la protesta dei favorevoli alla legge contro l’omofobia, indicando, in piena malafede, in Renzi il colpevole della fine del ddl Zan.

L’impressione che Letta e la sua maggioranza abbiano ormai deciso di arroccarsi nel nuovo fronte popolare PD 5Stelle e Leu, rompendo strumentalmente con la parte Riformista del Paese.

Vedremo sei i riformisti, rimasti nel PD, hanno qualcosa da dire su questa deriva di sinistra estrema del loro Segretario e sapranno distinguersi dal plumbeo orizzonte che li aspetta.

Se nò vedo difficile continuare ad avere un rapporto con questo PD.

Alberto Baccini,  Italia Viva di Lucca e i suoi Territori.