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giovedì 19 novembre 2020

Lettera aperta al Presidente Giani

Gentile Presidente,

sono trascorse poche settimane da quando ha iniziato il suo nuovo importante impegno amministrativo, ma sono momenti drammatici e non c’è tempo per transizioni soft.

Abbiamo letto che all’atto della decisione del Governo di portare la Toscana in zona rossa ha dichiarato: “Sono sorpreso e amareggiato, i dati del contagio stavano migliorando" e ancora: "Accetto decisione, ma i dati presi in esame sono vecchi" e dopo qualche giorno: "Io lavoro perché si possa passare nella metà di dicembre a zona arancione…”

Presidente ci consenta una osservazione se, come non mettiamo in dubbio e i dati di questi giorni lo confermano, non c’erano i numeri per passare la Toscana dalla zona arancione a rossa, perché devono occorre così tanti giorni per tornare alla zona arancione visto che per passare alla rossa sono bastati pochi giorni soltanto?

Lei ha spiegato che: “il meccanismo del Dpcm è tale per cui passare dalla zona gialla a quella arancione, a quella rossa, è facilissimo ma poi risalire è difficilissimo, significa avere 14 giorni continui di dati ineccepibili…... Per questo ho ritenuto ingiusto che la Toscana sia finita in zona rossa".

I meccanismi del Ministro Speranza sono contestati da tutte le Regioni e non pare corretto che per passare da zona arancione a rossa bastino pochi giorni e per tornare indietro ci voglia più di un mese.

Siamo in una situazione economica disastrosa e ogni giorno in più di zona rossa “non giustificata” dai dati aggiornati è una pugnalata al petto delle nostre attività economiche non garantite e delle partite IVA.

Per questo le chiediamo più decisione, più coraggio, più urgenza, nei confronti del Ministro per riportare la Toscana nella zona arancione fin da domenica 29 novembre, ove i dati continuino a consentirlo, come in questi giorni.

I danni che una zona rossa “non dovuta” in presenza di parametri propri della zona arancione, devono passare avanti ad ogni protocollo burocratico del Dpcm.

Non è tempo di burocrazia, ma di decisioni opportune e soprattutto veloci.

Contiamo sul suo impegno.

Alberto Baccini, Italia Viva di Lucca e i suoi Territori

Francesco Colucci, Riformisti x Italia Viva



 

 

martedì 17 novembre 2020

Piangono le Cassandre della Manifattura

 La decisione del Comune di Lucca di chiedere a Coima la presentazione di una nuova e diversa proposta di finanza di progetto sull’area sud dell’ex Manifattura fa tabula rasa di tutte le apocalittiche e terrificanti previsioni del fronte del “NO a prescindere”.

Nessuna cessione al buio, nessuna decisione con il coltello alla gola, nessun accordo segreto, nulla di nulla.

E’ iniziata la discussione nel merito del Progetto, che Italia Viva ha chiesto da sempre, sulla base di quelle che sono le previsioni urbanistiche sull’area, delle possibilità di cambiamento delle stesse, delle priorità e delle esigenze della collettività lucchese. Apprezziamo il lavoro dell’Assessore Mammini.

Ristrutturare una grande area decadente nel centro storico con finanziamenti privati è l’unica soluzione possibile ma per farla occorre coniugare le giuste aspettative di remunerazione del capitale investito da parte del Privato con gli interessi culturali programmatici e prioritari della città di Lucca.

Italia Viva, che è sempre stata propositiva su questa vicenda, ritiene che si potrebbero trovare utili sinergie per un accordo, unendo alla previsione urbanistica dell’area Manifattura anche quella della Caserma Lorenzini, perché fra le due aree si possano realizzare più di mille nuovi parcheggi e anche decine di appartamenti per il medio ceto, per consentire a giovani Coppie ed agli Anziani, che voglio tornare a vivere in città, di poterlo fare, a costi  pressoché uguali alle residenze fuori alle Mura.

Per questo Italia Viva rivolge un accorato appello alla Fondazione CRLucca, indispensabile partner di questa operazione, perché si renda disponibile per realizzare queste due priorità, anche con i soli fondi propri.

I mille posti auto e questi appartamenti per il ceto medio potrebbero essere realizzati dalla Fondazione e gestiti assieme al Comune di Lucca, rendendo più facile trovare l’accordo con il Privato su tutto il resto dell’intervento di recupero.

Italia Viva, Lucca e i suoi Territori



 

 

venerdì 13 novembre 2020

Manifattura: la Waterloo del "fronte del NO" a prescindere

Metà dei Consiglieri Comunali del centro-destra hanno ripudiato l’avversione dogmatica, fino allora ripetutamente espressa dai loro partiti, alla utilizzazione della parte Sud dell’Ex Manifattura Tabacchi, per dichiararsi favorevoli ad un eventuale recupero proposto dalla Fondazione CRLucca e Coima.

Prendiamo atto con piacere che le posizioni populiste barricadiere su temi così decisivi per Lucca si stanno sciogliendo come neve al sole, per approdare a quella soluzione proposta da Italia Viva, fin dall’inizio: smettiamo di “pazziare” e discutiamo seriamente nel merito della proposta sul tavolo.

Discutere, non vuol dire, approvare! Vuol dire chiarire i punti oscuri, migliorare le proposte per la città, porre delle priorità, vuol dire essere Riformisti e non dogmatici.

Non stupisce trovare fra i reduci dell’oltranzismo i soliti “Sinistrorsi da salotto” con la sindrome dei salvatori della Lucchesità che ambiscono a mettere le rovine dell’ex-Manifattura nella bacheca del “vorrei ma non posso”, assieme agli Assi Viari, il Ponte sul Serchio, Il Casello di Mugnano, il raddoppio della Ferrovia, un qualsiasi impianto di riciclaggio proposto. Quelli bravi, quelli del NO a prescindere.

Questa conversione sulla strada di Damasco è il via libera al Progetto?

Niente affatto, anzi ora inizia la vera partita con Coima, perché crescono le forze in campo favorevoli a discutere, ad approfondire, a verificare ogni parte del Progetto.

Per questo chiamiamo volentieri i Consiglieri dissidenti del centro-destra a fare sponda con Italia Viva per chiedere un tavolo di approfondimento tecnico-politico e per portare avanti le richieste di chiarezza finanziaria, di grande ampliamento del parcheggio pubblico, ora che la interessante proposta Tagetik ne aumenta la necessità, del tipo di residenza, non solo di lusso, da realizzare nell’area.

Italia Viva propone a tutti coloro, di destra e di sinistra, che vogliono risanare l’area della Manifattura alle migliori condizioni possibili, di incontrarsi, appena il Covid lo consentirà, per confrontare le rispettive idee e dare forza e sostanza a proposte concordate di modifica e integrazione.

Attivare un fronte comune di molti, al di là degli schieramenti politici, su alcune priorità ritenute essenziali per la fattibilità del Progetto è la migliore garanzia per imporre la soluzione più favorevole, nell’interesse primario di Lucca.

Alla Giunta Tambellini e alla Fondazione CRLucca, rivolgiamo un accorato appello perché trovino il tempo e il luogo, anche informale, per questi approfondimenti.

Per realizzare una opera così immensa e strategica, nel pregevole centro-storico di Lucca è indispensabile voler ricercare fino in fondo, con equilibrio, il consenso di buona parte della città. E ora vi è l’occasione per farlo.

Italia Viva, Lucca e i suoi Territori

 


 

 

domenica 8 novembre 2020

Manifattura: Gattopardismo nostrano

 Il dibattito sulla parte sud della Manifattura Tabacchi è surreale oltre che infarcito di luoghi comuni e “déjà-vu”.

Abbiamo un ennesimo comitato del NO: “Il coordinamento trasversale salviamo la Manifattura” anonimo more solito, millantatore di essere bipartisan, destra sinistra unite per salvare la lucchesità e la “segretezza pelosa” del loro gruppo.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa fa dire da Don Fabrizio all’inviato del Governo Sabaudo “…I Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla….”

Togliamo Siciliani e mettiamo “Lucchesi del NO” e ci siamo.

La parte sud della Manifattura è costituita da edifici senza alcun valore, cadenti e a breve pericolosi. Nella parte Nord, quella di maggiore pregio storico, si è portato avanti un restauro “pubblico” sia di denaro che di stazione appaltante. Sono passati dieci anni, fra fallimenti e blocco dei lavori, senza alcuna prospettiva di conclusione.

Proporre il restauro della parte Sud con denaro pubblico fa parte delle novelle per ragazzi e delle face news care alla destra populista.

Abbiamo una proposta di uno dei gruppi immobiliari più grandi nel mondo, in accordo la Fondazione CRLucca, patrimonio della città e gestore di pregevoli interventi di restauro oltre che “mamma” ogni anno di molteplici progetti pubblici e privati lucchesi.

Il progetto presentato ha per scopo una speculazione edilizia a fini di remunerazione del capitale investito? Certo! siamo un paese capitalista e non vetero comunista.

Esaminiamo nel concreto il Progetto presentato, confrontiamolo con quelle che riteniamo siano le aspettative della città su quell’area, proponiamo scelte prioritarie nostre e modifiche al progetto, per migliorare il risultato finale, la convenienza e gli interessi, della città, nel progetto, limando i ricavi d’impresa ricercati.

Italia Viva ha da tempo indicate le sue priorità: parcheggio da mille posti, edilizia abitativa non solo di lusso ma in parte anche per riportare giovani coppie e anziani nel centro storico e anche spazi per la cultura e l’aggregazione sociale.

Dagli altri solo un NO, con due sole, prospettive: approvazione della proposta dei privati senza discussioni nel merito o abbandono del progetto e mantenimento per decenni di un’aria degradata e pericolosa nel centro storico.

Sono gli stessi NO preconcetti che privano ancora Lucca degli Assi Viari, del Ponte sul Serchio, del raddoppio della Ferrovia, del nuovo casello autostradale di Mugnano, di impianti di smaltimento dei residui delle Cartiere, la più grande risorsa del territorio e di altro ancora.

Italia Viva è, per nascita, sempre contro i dogmatici, di destra e di sinistra: siamo pronti a discutere su tutto e di tutto, per difendere in concreto gli interessi della città. 

Abbiamo idee e proposte e non appoggeremo mai chi dice sempre e solo: NO.

Italia Viva, “Lucca e i suoi Territori”