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venerdì 13 novembre 2020

Manifattura: la Waterloo del "fronte del NO" a prescindere

Metà dei Consiglieri Comunali del centro-destra hanno ripudiato l’avversione dogmatica, fino allora ripetutamente espressa dai loro partiti, alla utilizzazione della parte Sud dell’Ex Manifattura Tabacchi, per dichiararsi favorevoli ad un eventuale recupero proposto dalla Fondazione CRLucca e Coima.

Prendiamo atto con piacere che le posizioni populiste barricadiere su temi così decisivi per Lucca si stanno sciogliendo come neve al sole, per approdare a quella soluzione proposta da Italia Viva, fin dall’inizio: smettiamo di “pazziare” e discutiamo seriamente nel merito della proposta sul tavolo.

Discutere, non vuol dire, approvare! Vuol dire chiarire i punti oscuri, migliorare le proposte per la città, porre delle priorità, vuol dire essere Riformisti e non dogmatici.

Non stupisce trovare fra i reduci dell’oltranzismo i soliti “Sinistrorsi da salotto” con la sindrome dei salvatori della Lucchesità che ambiscono a mettere le rovine dell’ex-Manifattura nella bacheca del “vorrei ma non posso”, assieme agli Assi Viari, il Ponte sul Serchio, Il Casello di Mugnano, il raddoppio della Ferrovia, un qualsiasi impianto di riciclaggio proposto. Quelli bravi, quelli del NO a prescindere.

Questa conversione sulla strada di Damasco è il via libera al Progetto?

Niente affatto, anzi ora inizia la vera partita con Coima, perché crescono le forze in campo favorevoli a discutere, ad approfondire, a verificare ogni parte del Progetto.

Per questo chiamiamo volentieri i Consiglieri dissidenti del centro-destra a fare sponda con Italia Viva per chiedere un tavolo di approfondimento tecnico-politico e per portare avanti le richieste di chiarezza finanziaria, di grande ampliamento del parcheggio pubblico, ora che la interessante proposta Tagetik ne aumenta la necessità, del tipo di residenza, non solo di lusso, da realizzare nell’area.

Italia Viva propone a tutti coloro, di destra e di sinistra, che vogliono risanare l’area della Manifattura alle migliori condizioni possibili, di incontrarsi, appena il Covid lo consentirà, per confrontare le rispettive idee e dare forza e sostanza a proposte concordate di modifica e integrazione.

Attivare un fronte comune di molti, al di là degli schieramenti politici, su alcune priorità ritenute essenziali per la fattibilità del Progetto è la migliore garanzia per imporre la soluzione più favorevole, nell’interesse primario di Lucca.

Alla Giunta Tambellini e alla Fondazione CRLucca, rivolgiamo un accorato appello perché trovino il tempo e il luogo, anche informale, per questi approfondimenti.

Per realizzare una opera così immensa e strategica, nel pregevole centro-storico di Lucca è indispensabile voler ricercare fino in fondo, con equilibrio, il consenso di buona parte della città. E ora vi è l’occasione per farlo.

Italia Viva, Lucca e i suoi Territori

 


 

 

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