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domenica 8 novembre 2020

Manifattura: Gattopardismo nostrano

 Il dibattito sulla parte sud della Manifattura Tabacchi è surreale oltre che infarcito di luoghi comuni e “déjà-vu”.

Abbiamo un ennesimo comitato del NO: “Il coordinamento trasversale salviamo la Manifattura” anonimo more solito, millantatore di essere bipartisan, destra sinistra unite per salvare la lucchesità e la “segretezza pelosa” del loro gruppo.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa fa dire da Don Fabrizio all’inviato del Governo Sabaudo “…I Siciliani non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro compiaciuta attesa del nulla….”

Togliamo Siciliani e mettiamo “Lucchesi del NO” e ci siamo.

La parte sud della Manifattura è costituita da edifici senza alcun valore, cadenti e a breve pericolosi. Nella parte Nord, quella di maggiore pregio storico, si è portato avanti un restauro “pubblico” sia di denaro che di stazione appaltante. Sono passati dieci anni, fra fallimenti e blocco dei lavori, senza alcuna prospettiva di conclusione.

Proporre il restauro della parte Sud con denaro pubblico fa parte delle novelle per ragazzi e delle face news care alla destra populista.

Abbiamo una proposta di uno dei gruppi immobiliari più grandi nel mondo, in accordo la Fondazione CRLucca, patrimonio della città e gestore di pregevoli interventi di restauro oltre che “mamma” ogni anno di molteplici progetti pubblici e privati lucchesi.

Il progetto presentato ha per scopo una speculazione edilizia a fini di remunerazione del capitale investito? Certo! siamo un paese capitalista e non vetero comunista.

Esaminiamo nel concreto il Progetto presentato, confrontiamolo con quelle che riteniamo siano le aspettative della città su quell’area, proponiamo scelte prioritarie nostre e modifiche al progetto, per migliorare il risultato finale, la convenienza e gli interessi, della città, nel progetto, limando i ricavi d’impresa ricercati.

Italia Viva ha da tempo indicate le sue priorità: parcheggio da mille posti, edilizia abitativa non solo di lusso ma in parte anche per riportare giovani coppie e anziani nel centro storico e anche spazi per la cultura e l’aggregazione sociale.

Dagli altri solo un NO, con due sole, prospettive: approvazione della proposta dei privati senza discussioni nel merito o abbandono del progetto e mantenimento per decenni di un’aria degradata e pericolosa nel centro storico.

Sono gli stessi NO preconcetti che privano ancora Lucca degli Assi Viari, del Ponte sul Serchio, del raddoppio della Ferrovia, del nuovo casello autostradale di Mugnano, di impianti di smaltimento dei residui delle Cartiere, la più grande risorsa del territorio e di altro ancora.

Italia Viva è, per nascita, sempre contro i dogmatici, di destra e di sinistra: siamo pronti a discutere su tutto e di tutto, per difendere in concreto gli interessi della città. 

Abbiamo idee e proposte e non appoggeremo mai chi dice sempre e solo: NO.

Italia Viva, “Lucca e i suoi Territori”

 


 

 

 

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