Il dibattito sulla parte sud della Manifattura Tabacchi è surreale oltre che infarcito di luoghi comuni e “déjà-vu”.
Abbiamo un ennesimo comitato del NO: “Il coordinamento
trasversale salviamo la Manifattura” anonimo more solito, millantatore di essere
bipartisan, destra sinistra unite per salvare la lucchesità e la “segretezza pelosa”
del loro gruppo.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa fa dire da Don Fabrizio
all’inviato del Governo Sabaudo “…I Siciliani non vorranno mai migliorare
per la semplice ragione che credono di essere perfetti: la loro vanità è più
forte della loro miseria; ogni intromissione di estranei sia per origine sia
anche, se si tratti di Siciliani, per indipendenza di spirito, sconvolge il
loro vaneggiare di raggiunta compiutezza, rischia di turbare la loro
compiaciuta attesa del nulla….”
Togliamo Siciliani e mettiamo “Lucchesi del NO” e ci siamo.
La parte sud della Manifattura è costituita da edifici senza
alcun valore, cadenti e a breve pericolosi. Nella parte Nord, quella di
maggiore pregio storico, si è portato avanti un restauro “pubblico” sia di
denaro che di stazione appaltante. Sono passati dieci anni, fra fallimenti e
blocco dei lavori, senza alcuna prospettiva di conclusione.
Proporre il restauro della parte Sud con denaro pubblico fa
parte delle novelle per ragazzi e delle face news care alla destra populista.
Abbiamo una proposta di uno dei gruppi immobiliari più grandi
nel mondo, in accordo la Fondazione CRLucca, patrimonio della città e gestore
di pregevoli interventi di restauro oltre che “mamma” ogni anno di molteplici
progetti pubblici e privati lucchesi.
Il progetto presentato ha per scopo una speculazione edilizia
a fini di remunerazione del capitale investito? Certo! siamo un paese
capitalista e non vetero comunista.
Esaminiamo nel concreto il Progetto presentato, confrontiamolo
con quelle che riteniamo siano le aspettative della città su quell’area, proponiamo
scelte prioritarie nostre e modifiche al progetto, per migliorare il risultato
finale, la convenienza e gli interessi, della città, nel progetto, limando i ricavi
d’impresa ricercati.
Italia Viva ha da tempo indicate le sue priorità: parcheggio
da mille posti, edilizia abitativa non solo di lusso ma in parte anche per
riportare giovani coppie e anziani nel centro storico e anche spazi per la
cultura e l’aggregazione sociale.
Dagli altri solo un NO, con due sole, prospettive: approvazione
della proposta dei privati senza discussioni nel merito o abbandono del
progetto e mantenimento per decenni di un’aria degradata e pericolosa nel
centro storico.
Sono gli stessi NO preconcetti che privano ancora Lucca degli
Assi Viari, del Ponte sul Serchio, del raddoppio della Ferrovia, del nuovo casello
autostradale di Mugnano, di impianti di smaltimento dei residui delle Cartiere,
la più grande risorsa del territorio e di altro ancora.
Italia Viva è, per nascita, sempre contro i dogmatici, di destra e di sinistra: siamo pronti a discutere su tutto e di tutto, per difendere in concreto gli interessi della città.
Abbiamo idee e proposte e non appoggeremo mai chi dice sempre e solo: NO.
Italia Viva, “Lucca e i suoi Territori”
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