Questa dovrebbe essere la linea da seguire in vista dell'appuntamento elettorale per le amministrative del comune di Lucca nella prossima primavera.
Chi ha veramente a cuore le sorti e
il futuro della città dovrebbe fare prima di tutto una riflessione sulle
promesse mancate, sui fallimenti, sulla incapacità di dettare l'agenda
politica, sulla mancanza di una visione strategica, su una lunga stagione
amministrativa grigia e incolore.
E quando diciamo lunga ci riferiamo
al periodo del centro destra come a quello del centro sinistra senza
distinzione alcuna, dove i veri problemi del territorio sono sempre stati
sovrastati dal piccolo cabotaggio della politica, dalla mera occupazione di
spazi e da una totale incapacità di disegnare una strategia di lungo periodo.
Ha poco senso, come spesso si sente
dire, prendersela con i cosiddetti "poteri forti" che diventano forti
solo a causa della debolezza degli altri perché se c'è una regola non scritta
in politica è quella che quando si lasciano degli spazi vuoti c'è sempre
qualcuno pronto ad occuparli, spesso non per suo merito ma per l'inerzia e
l'inettitudine delle altre istituzioni.
Se questi schemi non funzionano più
bisogna prenderne atto ed agire di conseguenza con una proposta e un progetto
nuovo basato sulla definizione ed analisi dei "problemi reali"
ponendosi obiettivi ambiziosi che possono richiedere anche tempi di medio
periodo per essere realizzati ma che siano capaci di disegnare la Lucca dei
prossimi 15-20 anni.
Assi viari, destinazione del Campo di
Marte, Manifattura (ed altri contenitori), stadio, nuova ed efficace sanità
territoriale, cultura e turismo (insieme perché la cultura unita al turismo non
sia solo un costo ma un possibile business), garanzia di futuro alle attività
produttive del territorio (Lucca è il secondo polo produttivo della Toscana
dopo Firenze!), queste sono le questioni da porre in agenda chiamando a
raccolta le migliori intelligenze della città chiedendo il loro impegno per un
grande progetto di rinnovamento che deve essere
culturale prima che politico.
La nostra città merita uno slancio
ideale nuovo, una progettualità svincolata dagli equilibri politici
consolidati, una capacità di guardare al futuro che cancelli con un deciso
tratto di penna anni di un'azione amministrativa senza anima e senza idealità.
In una tale prospettiva che pone al centro i veri interessi dei cittadini e non i riti fallimentari della vecchia politica Italia viva ci sarà, senza se e senza ma.
Alberto Baccini Anna Rossi
coordinatori Italia viva Lucca e i suoi territori.
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